• Magazine di Arboricoltura Specializzata sull'Innovazione e la Tecnica per la Cura degli Alberi.

Parchi urbani partecipati: quando i cittadini diventano custodi del verde pubblico.

Gestire il verde urbano non è solo compito delle amministrazioni. Sempre più esperienze in Italia dimostrano che, quando i cittadini vengono coinvolti attivamente, i parchi diventano luoghi più vivi, curati e inclusivi.
È il principio dei parchi partecipati, spazi pubblici gestiti con il contributo diretto delle comunità locali.

Cosa si intende per gestione partecipata?
- Processi in cui cittadini, comitati, scuole o associazioni contribuiscono alla cura, progettazione o programmazione delle attività del parco.
- Forme leggere di co-gestione, con accordi tra enti pubblici e soggetti civici.
- Attività condivise che possono spaziare da orti comunitari a laboratori didattici, da eventi culturali a piccole manutenzioni ordinarie.

I vantaggi di un parco partecipato:
- Maggiore senso di appartenenza e responsabilità da parte della cittadinanza
- Riduzione di vandalismi, incuria e conflitti d’uso
- Aumento della frequentazione e qualità della vita nel quartiere
- Promozione di relazioni intergenerazionali e interculturali

Strumenti per attivare la partecipazione:
- Patti di collaborazione, regolamenti del verde e bandi civici
- Mappe di comunità e laboratori di progettazione partecipata
- Affidamenti temporanei di spazi a gruppi informali o reti di quartiere

Esempi in Italia:
- Il Giardino Nidiaci a Firenze, recuperato grazie a una rete di famiglie e artisti
- Il Parco Trotter a Milano, dove la scuola è parte attiva della gestione
- Il Giardino Liberato di Napoli, trasformato da rudere in spazio verde vivo

Un parco partecipato è più di un giardino: è una palestra di democrazia urbana, dove la cura della natura diventa cura del legame sociale.

Perché chi si prende cura del verde, si prende cura anche della città.